Ricerca Le competenze chiave del cittadino – Il contributo di LLP-Leonardo da Vinci alle strategie per l’apprendimento
Il lavoro di ricerca ha perseguito due obiettivi:
- Evidenziare il valore aggiunto generato dai progetti finanziati dal Programma LLP Leonardo da Vinci in termini di:
- sviluppo delle competenze chiave nei sistemi di istruzione e formazione professionale;
- modalità di riconoscimento e validazione in un quadro di riferimento concettuale caratterizzato da un mutamento paradigmatico in corso che interessa tutti gli ambientit di apprendimento fondate sul passaggio da una concezione static di contenuti curriculari del Sistema di istruzione e formazione ad una combinazione dinamica di conoscenze, abilità e attitudini adeguate ai molteplici contesti di vita reale dove gli individui le agiscono direttamente.
- Individuare, sulla base dello studio esplorativo condotto, raccomandazioni e suggerimenti utili sia ai policy makers impegnati a trovare sinergie tra sistemi dell’istruzione e formazione professionale e il mercato del lavoro, sia agli attori a vario titolo coinvolti nell’implementazione dei programmi nazionali ed europei volti a promuovere I diritti di cittadinanza.
Per raggiungere tali scopi l’indagine ha analizzato, su un campione di progetti, come siano state trattate le otto competenze chiave individuate dalla Raccomandazione europea del 2006 negli interventi realizzati, muovendo dalla considerazione che non essendoci proprietà definite dal Programma di Apprendimento Permanente esse non sono state il focus di tali progetti ma in qualche modo l’effetto visibile, consapevolmente perseguito o indirettamente raggiunto.
Lo sviluppo di competenze strategiche del cittadino sono strettamente connesse alla esigenza dell’Unione europea di creare:
- mercati del lavoro più efficienti, in particolare mediante la flessicurezza, da realizzare cambiando il quadro giuridico a livello nazionale e regionale;
- una manodopera più qualificata, mediante l’aggiornamento delle competenze e una maggiore corrispondenza fra queste ultime e le esigenze del mercato del lavoro in continua evoluzione;
- una maggiore qualità del lavoro e migliori condizioni di lavoro. Migliorare la qualità del lavoro significa non solo accrescere le condizioni di sicurezza del lavoro ma anche migliorare gli ambienti organizzativi in un’ottica di benessere e di cittadinanza organizzativa. Esplorare nuove e migliori condizioni di lavoro comporta l’opportunità di partecipare alle occasioni del mercato del lavoro in maniera consapevole ed adeguata. Ciò comporta lo sviluppo di una riflessione specifica sulla crescita delle competenze dei lavoratori sia in entrata al lavoro che durante la propria vita lavorativa e la costruzione di condizioni di lavoro (culturali, sociali, strutturali) che consentano a tutti, senza alcuna forma di discriminazione, di partecipare alle opportunità di formazione e di permanere nel proprio posto di lavoro.
Per entrare in questa sintesi nel merito dell’Italia, la ricerca ha mostrato come l’applicazione delle diverse Raccomandazioni abbia già comportato una vera e propria rivoluzione culturale. Basti pensare come il passaggio dall’attuale modalità organizzativa del sistema formativo ad un sistema diverso nel quale non conterà quale percorso formativo sia stato seguito ma avranno valore le competenze e le conoscenze effettivamente acquisite, comporta un ripensamento totale delle attuali modalità di rilascio dei titoli. Chiaramente le questioni da superare sono numerose, prima fra tutte quella dell’integrazione tra i diversi sistemi formativi, ma il percorso verso un rinnovamento delle conoscenze e un riconoscimento delle effettive competenze è assolutamente avviato, anche in Italia.
Le competenze chiave del cittadino |